Categorie
Gaza Israele

Le forze israeliane accusate di aver ucciso i propri cittadini ai sensi della “Direttiva Annibale” durante il caos del 7 ottobre

Pubblicato dall’ABC (Australian Broadcsting Corporation) venerdì 6 settembre 2024.
The burnt out husks of vehicles destroyed during Hamas’s attack earlier this month. Picture: Jack Guez/AFP
Le carcasse bruciate dei veicoli distrutti durante gli attacchi di Hamas. Foto: Jack Guez/AFP
Il 7 ottobre arrivò l’ordine:“Annibale a Erez, invia uno Zik [drone d’attacco]”.
Queste parole, riportate dal quotidiano israeliano Haaretz in luglio, confermano ciò che molti israeliani temevano dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele.
Le forze israeliane hanno ucciso i propri cittadini.
Le autorità israeliane affermano che più di 800 civili e circa 300 soldati sono stati uccisi il 7 ottobre.
Da allora diversi ostaggi israeliani sono morti a Gaza.
Gli israeliani sono ancora scossi dall’orrore e dal dolore dell’attacco terroristico guidato da Hamas, nel giorno più sanguinoso della storia di Israele.
Ma l’esercito israeliano è sottoposto a crescenti pressioni affinché riveli quanti dei suoi stessi cittadini sono stati uccisi dai soldati, dai piloti e dalla polizia israeliana nella confusione dell’attacco di Hamas alle comunità del sud di Israele.

Sopravvissuti e parenti si sono chiesti non solo “cosa è andato storto”, ma se i militari hanno invocato la controversa – e teoricamente annullata – “Direttiva Annibale.

A crowd of people hold signs showing various faces, with a plume of yellow smoke in the foreground.
I parenti degli ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza e i loro sostenitori hanno protestato vicino all’hotel dove ha soggiornato il segretario di Stato americano Antony Blinken durante la sua visita in Israele in agosto. (AP: Ohad Zwigenberg)

Cos’è la Direttiva Annibale?

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che la direttiva è stata nominata a caso da un programma informatico, ma Annibale era il famoso generale cartaginese che prese del veleno piuttosto che essere catturato dai romani.
La dottrina, scritta nel 1986 in risposta al rapimento di soldati israeliani in Libano, dava il permesso alle forze israeliane di sparare sui nemici che tenevano in ostaggio i loro compagni, anche mettendo a rischio gli ostaggi.
I suoi autori hanno affermato che la direttiva non consentiva l’uccisione dei prigionieri, ma i critici affermano che nel tempo si è diffusa tra i militari l’interpretazione secondo cui era meglio uccidere i compagni piuttosto che consentirne la cattura.
“Lo hanno interpretato come se dovessero uccidere intenzionalmente il soldato per sventare il tentativo di rapimento, e questo era sbagliato”, ha detto alla ABC il filosofo israeliano Asa Kasher, che ha scritto il codice etico dell’IDF.
“Questo è legalmente sbagliato, moralmente sbagliato ed eticamente sbagliato, è sbagliato sotto tutti i punti di vista.”
Nel 2011, Hamas ha utilizzato con successo un ostaggio israeliano per garantire un importante scambio di prigionieri, scambiando un soldato israeliano, il carrista Gilad Shalit, con più di 1.000 prigionieri, incluso l’attuale leader di Hamas, Yahya Sinwar
Israeli PM Benjamin Netanyahu (R) greets freed Israeli soldier Gilad Shalit at Tel Nof air base on October 18, 2011.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il soldato israeliano Gilad Shalit liberato dopo lo scambio del 2011. (Reuters/Ufficio stampa del governo israeliano)
Dopo il 7 ottobre, ci sono state alcune testimonianze di civili e militari israeliani secondo cui le IDF, in risposta all’attacco di Hamas, hanno ucciso i propri cittadini.
Tuttavia, molti israeliani e sostenitori di Israele hanno condannato chiunque suggerisse che ciò fosse accaduto, prima che ulteriori testimonianze e resoconti dei media israeliani confermassero che era vero.
L’IDF non ha confermato né smentito che il 7 ottobre sia stata applicata una qualche versione della direttiva Annibale, dicendo solo che è una delle tante cose di quel giorno su cui si sta indagando.
In risposta alle domande dell’ABC, l’esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma: “L’IDF è attualmente concentrato sull’eliminazione della minaccia rappresentata dall’organizzazione terroristica Hamas”.
Questo tipo di domande verranno esaminate in una fase successiva.”

E’ stato un Annibale di massa

Un ex ufficiale israeliano, il colonnello dell’aeronautica Nof Erez, ha detto in un podcast di Haaretz che non c’è stato un ordine specifico di applicare la direttiva ma è stata “verosimilmente applicata” dagli equipaggi che sono intervenuti.
In preda al panico, operando senza la loro normale struttura di comando e impossibilitati a coordinarsi con le forze di terra, hanno sparato sui veicoli che tornavano a Gaza, sapendo che probabilmente trasportavano ostaggi.
“Si è trattato di un Annibale di massa. C’erano tonnellate e tonnellate di aperture nella recinzione e migliaia di persone dentro ogni tipo di veicolo, alcuni con ostaggi e altri senza”, ha detto il colonnello Erez.
I piloti dell’aeronautica militare hanno descritto al quotidiano Yedioth Ahronot l’impiego di “enormi” quantità di munizioni contro persone che tentavano di attraversare il confine tra Gaza e Israele il 7 ottobre.
“Ventotto elicotteri da combattimento hanno sparato nel corso della giornata tutte le munizioni che avevano a bordo, tornando più volte alla base a rifornirsi. Stiamo parlando di centinaia di munizioni da mortaio da 30 millimetri e di missili Hellfire”, ha detto il giornalista Yoav Zeitoun.
“La frequenza di fuoco contro le migliaia di terroristi all’inizio era enorme, e solo a un certo punto i piloti hanno cominciato a rallentare i loro attacchi e a scegliere con attenzione gli obiettivi.” 
An Israeli Apache helicopter loaded with missiles flies through clear blue sky.
Secondo quanto riferito, Israele ha adottato la Direttiva Annibale a mezzogiorno del 7 ottobre. (Reuters: Ammar Awad)
Alcuni carristi hanno confermato anch’essi di aver applicato la propria interpretazione della direttiva quando hanno sparato sui veicoli che tornavano a Gaza, potenzialmente con israeliani a bordo.
“Il mio istinto mi diceva che loro [soldati di un altro carro armato] potevano essere su quei veicoli“, ha detto il capitano carrista Bar Zonshein al canale israeliano 13.
Al capitano Zonshein viene chiesto: “Quindi potresti averli uccisi con quell’azione? Sono i tuoi soldati”.
“Giusto”, ha risposto, “ma ho deciso che questa era la decisione giusta, che era meglio fermare i rapimenti, che non venissero presi in ostaggio“.
Il giornalista investigativo Ronen Bergman ha scritto per il quotidiano Yedioth Ahronot che i militari avevano promulgato la Direttiva Annibale a mezzogliorno del 7 ottobre.
“L’IDF ha incaricato tutte le sue unità combattenti di seguire in pratica la ‘Direttiva Annibale’, anche se non ha menzionato esplicitamente questo nome”, ha detto.
“L’ordine è di fermare a tutti i costi qualsiasi tentativo da parte dei terroristi di Hamas di rientrare a Gaza, usando un linguaggio molto simile alla ‘Direttiva Annibale’ originale, nonostante le ripetute assicurazioni da parte dell’establishment della sicurezza che la procedura era stata annullata.”
L’indagine di Bergman ha rilevato che 70 veicoli sono stati distrutti da aerei e carri armati israeliani per impedire che venissero portati a Gaza, uccidendo tutti coloro che si trovavano all’interno.
“Non è chiaro a questo punto quanti dei rapiti siano stati uccisi a causa dell’attivazione di questo ordine [di Annibale] il 7 ottobre”, ha scritto.
La Direttiva Hannibal originale, sebbene confidenziale, raccomanda, secondo quanto riferito, l’impiego di armi leggere e di cecchini contro i nemici che tengono ostaggi – e non di usare bombe, missili o proiettili di carri armati.
Nel 2015, il procuratore generale di Israele ha affermato che era espressamente vietato uccidere un ostaggio.
Ma il 7 ottobre sotto il fuoco non ci sono stati solo soldati. 

Ai carri armati è stato ordinato di sparare su una casa

In due incidenti, civili israeliani sono sopravvissuti alle forze israeliane che hanno sparato contro di loro uccidendo altri ostaggi.
Una sopravvissuta del Kibbutz Nir Oz, una comunità al confine di Gaza, ha raccontato di essere stata colpita dal fuoco da parte dell’esercito israeliano mentre dei miliziani di Hamas cercavano di portare lei e altri ostaggi oltre il confine su un carro elettrico.
 The charred remains of chairs, paintings and other furniture inside a destroyed family home in Kibbutz Nir Oz.
Case nel Kibbutz Nir Oz distrutte il 7 ottobre. (Reuters: Amir Cohen)
“[Un] elicottero dell’IDF è apparso sopra di noi. Ad un certo punto l’elicottero ha sparato ai terroristi, all’autista e agli altri. Si sentivano urla nel carro”, ha detto Neomit Dekel-Chen al sito di notizie israeliano Ynet .
La signora Dekel-Chen ha detto che una donna, la sua amica Efrat Katz, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco.
Sei mesi dopo, un’indagine dell’aeronautica israeliana ha riconosciuto che probabilmente era stato un elicottero d’attacco, che aveva preso di mira il carro, ad aver ucciso Efrat Katz.
Dall’indagine è emerso che gli ostaggi non potevano essere distinti dai terroristi.
Tuttavia, il capo dell’aeronautica militare, generale maggiore Tomer Bar, ha affermato di “non aver trovato errori nell’azione dell’equipaggio dell’elicottero, che ha operato rispettando gli ordini in una complessa realtà di guerra”.
L’esercito ha anche confermato che alle truppe è stato ordinato di sparare contro un’abitazione, nonostante sapessero che all’interno c’erano civili tenuti in ostaggio.
Nel Kibbutz Be’eri, dove sono morti 101 civili israeliani, a un carro armato è stato ordinato di sparare su almeno una casa, dopo un prolungato scontro a fuoco con circa 40 uomini armati di Hamas che tenevano 15 ostaggi all’interno e all’esterno.  
L’incidente della “casa di Pessi” è diventato famoso in Israele, dal nome del residente, Pessi Cohen, che fu ucciso insieme ad altri 12 ostaggi tenuti lì.
Sono stati i due sopravvissuti a rivelare che l’esercito israeliano aveva sparato sulla casa.
“Sappiamo che almeno un ostaggio è stato ucciso da uno dei proiettili”, ha detto alla ABC Omri Shifroni, un parente e sopravvissuto al 7 ottobre.
Tre parenti del signor Shifroni sono stati uccisi nella casa di Pessi mentre lui si nascondeva dall’altra parte del kibbutz con la moglie e i figli.
“Ce ne sono alcuni altri di cui ancora non sappiamo e forse non sapremo mai cosa li ha uccisi esattamente”, ha detto.
Ayala, zia del signor Shifroni, la sua pronipote Liel e il suo pronipote Yanai sono stati tutti uccisi a casa di Pessi – secondo lui da terroristi.
Ma resta sconvolto dalla decisione dell’esercito israeliano di usare munizioni pesanti sulle case di Be’eri. 
Penso che la vera domanda, la questione morale, sia se sia la cosa giusta da fare – sparare proiettili di carro armato su una casa con ostaggi – anche se si tratta di un tiro mirato“, ha detto.
“Penso che non sia stata la decisione giusta, non una buona decisione e non morale.
“Ma posso anche capire che ci fosse un grande caos a Be’eri e che ci fosse molta pressione per porre fino e ciò che succedeva.
“Penso che non avessero intenzione di sparare e uccidere ostaggi, ma quando spari con un proiettile di carro armato su una casa, devi tenere conto che è probabile che ciò accada.”
Il filosofo israeliano Asa Kasher ha detto alla ABC che la direttiva non si applica agli ostaggi civili
“Questa è una situazione nuova e tutte le considerazioni sono diverse”, ha detto il professor Kasher.
“Uccidere il civile per sventare il tentativo di rapimento è davvero [sbagliato]… tutti capiscono che questo è molto al di fuori di ciò che è consentito in una democrazia.”
Il professor Kasher ha detto di essere costernato dalle notizie che i soldati hanno applicato la Direttiva Annibale il 7 ottobre.
“Hanno agito secondo standard professionali molto bassi”, ha detto.
“Questo è folle, non è la natura di una democrazia, non è la natura dell’IDF, non è la natura del comando.”

L’esercito si auto-assolve da ogni misfatto

In risposta alle ripetute richieste dei sopravvissuti di Be’eri e dei parenti delle persone uccise lì, l’IDF ha aperto un’indagine sulle sue azioni nel kibbutz.
A luglio ha pubblicato la sua inchiesta sulle operazioni, ma molti a Be’eri non sono rimasti soddisfatti. 
An IDF graphic shows the route taken by Hamas gunmen to enter a kibbutz and where subsequent killings and kidnappings happened.
Secondo l’IDF, il percorso seguito dagli uomini armati di Hamas per entrare nel Kibbutz Be’eri e dove sono avvenuti successivi omicidi e rapimenti. (In dotazione: IDF)
L’esercito ha scagionato le forze israeliane da ogni illecito, scoprendo che un carro armato ha sparato solo “vicino” alla casa quando i negoziati per il rilascio degli ostaggi erano falliti.
“La squadra investigativa ha stabilito che, sulla base delle informazioni esaminate e per quanto a loro conoscenza, nessun civile all’interno dell’edificio è stato ferito dal fuoco dei carri armati, ad eccezione di un incidente isolato all’esterno dell’edificio in cui due civili sono stati feriti dalle schegge”, si legge nel rapporto. dichiarato.
“La squadra ha stabilito che la maggior parte degli ostaggi sono stati probabilmente uccisi dai terroristi e sono necessarie ulteriori indagini e analisi di ulteriori risultati”. 
Sharon Cohen, nuora di Pessi Cohen, ha detto alla radio israeliana di non accettare le conclusioni dell’indagine.
“Non è affatto vero [che gli ostaggi non sono stati feriti dai proiettili dei carri armati]”, ha detto a Radio Bet il 14 luglio.
“Per questioni di privacy personale, non posso davvero entrare nei dettagli. Questi sono dettagli che verranno nuovamente indagati, ci è stato detto .
“Inoltre, dico che dal momento che gli incidenti nel kibbutz sono stati così eccezionali, strani e difficili, l’intera questione della rimozione dei corpi, delle autopsie e cose simili, essenzialmente non è stata fatta.”
L‘indagine dell’IDF contraddice anche la testimonianza di uno dei due sopravvissuti della casa di Pessi, Yasmin Porat, che il 15 ottobre ha detto alla radio israeliana Kan che gli uomini armati di Hamas non avevano minacciato gli ostaggi e volevano negoziare con la polizia il loro ritorno sicuro a Gaza.
Ha detto che un’unità speciale della polizia israeliana aveva iniziato lo scontro a fuoco sparando sulla casa, mettendo “cinque o sei” residenti del kibbutz all’esterno in mezzo a un “fuoco incrociato molto, molto pesante”.
Nell’intervista le è stato chiesto: “Quindi le nostre forze potrebbero aver sparato agli ostaggi?”
“Senza dubbio”, ha risposto.
“Hanno eliminato tutti [nella casa], compresi gli ostaggi.”