articolo pubblicato il 27 dicembre 2024 su Middle East Monitor
Un’inchiesta del New York Times ha svelato come Israele abbia modificato radicalmente i suoi protocolli militari dopo il 7 ottobre 2023 per consentire vittime civili a Gaza, cancellando di fatto la protezione dei civili richiesta dalle leggi di guerra. Attraverso il suo sistematico smantellamento delle garanzie e l’adozione di nuovi protocolli di targeting AI, lo stato dell’apartheid ha di fatto adottato una comprensione delle leggi di guerra che annulla la categoria di civile per servire quella che è stata descritta come una guerra di annientamento contro i palestinesi.
L’inchiesta ha scoperto che la leadership militare israeliana ha emesso un ordine senza precedenti che consente agli ufficiali di medio rango di approvare attacchi che potrebbero uccidere fino a 20 civili, un aumento drammatico rispetto ai precedenti limiti di 5-10. Per un certo periodo, alle IOF/IDF è stato consentito di uccidere fino a 500 civili al giorno prima che questo limite venisse rimosso del tutto, dimostrando un sistematico disprezzo per la vita palestinese.
Nelle guerre moderne l’intensità dei bombardamenti è stata senza precedenti, Israele cha sparato quasi 30.000 munizioni solo nelle prime sette settimane. Airwars, un osservatorio dei conflitti con sede a Londra, ha documentato 136 attacchi nell’ottobre 2023, ognuno dei quali ha ucciso almeno 15 persone, cinque volte di più rispetto a qualsiasi periodo comparabile in qualsiasi parte del mondo nell’ultimo decennio.
Gli attacchi dell’esercito sono stati caratterizzati da un uso diffuso di munizioni pesanti in aree densamente popolate. A novembre, l’aeronautica aveva sganciato così tante bombe da una tonnellata che iniziò a scarseggiare di kit di guida di precisione, costringendo i piloti ad affidarsi a “bombe stupide”, meno precise, e a obsolete munizioni dell’era del Vietnam che spesso non esplodevano. L’aeronautica ha utilizzato queste bombe ad alto potenziale per distruggere interi edifici anche quando munizioni più piccole avrebbero potuto raggiungere obiettivi militari, dimostrando una scelta deliberata di massimizzare la distruzione.
L’esercito ha schierato sistemi di intelligenza artificiale, tra cui uno con nome in codice “The Gospel”, per identificare rapidamente gli obiettivi tramite il riferimento incrociato di dati da conversazioni telefoniche, immagini satellitari e segnali mobili. Tuttavia, questi sistemi spesso si basavano su informazioni obsolete, aumentando il rischio di identificare erroneamente i civili come combattenti. Si dice che alti funzionari militari statunitensi abbiano ripetutamente messo in guardia le loro controparti israeliane sulle valutazioni catastroficamente imprecise risultanti da questi metodi.
Forse la cosa più inquietante è l’apparente indifferenza dell’esercito verso le vittime civili. L’inchiesta ha scoperto che Israele raramente ha condotto revisioni post-attacco dei danni ai civili o punito gli ufficiali per illeciti. Solo due ufficiali sono stati licenziati per il loro ruolo nella campagna aerea, e questo solo dopo aver ucciso diversi operatori umanitari stranieri. Un comitato sta presumibilmente indagando su centinaia di attacchi, ma nessuno è stato incriminato.
Mentre il NYT presenta queste scoperte come rivelazioni esclusive, i critici notano che aspetti chiave, in particolare l’uso da parte di Israele di sistemi di intelligenza artificiale come “Lavender” per colpire i palestinesi a Gaza, sono stati esposti per la prima volta da +972 Magazine otto mesi fa. Questo precedente reportage aveva già documentato come i protocolli di targeting di Israele fossero stati fondamentalmente riprogettati per consentire vittime civili di massa.
L’inchiesta rivela infine un’operazione militare che ha sistematicamente smantellato le protezioni civili previste dalle leggi di guerra, dispiegando una forza devastante in aree densamente popolate con un riguardo minimo per la vita dei civili. La combinazione di restrizioni di puntamento allentate, uso di munizioni pesanti, metodi di intelligence imperfetti e mancanza di responsabilità ha portato a una delle campagne di bombardamenti più letali del XXI secolo, con oltre 15.000 palestinesi uccisi solo nei primi due mesi di operazioni.
Il bilancio delle vittime a Gaza ha superato quota 45.000, mentre autorevoli agenzie mediche ritengono che il numero totale dei palestinesi uccisi da Israele supererà probabilmente i 186.000 .